Perché tuo figlio rifiuta l’aiuto nello studio? Scopri le ragioni e le soluzioni pratiche

Perché i ragazzi si rifiutano di accettare aiuto, anche quando potrebbe semplificargli la vita?

Una mamma mi ha fatto questa domanda, e credo che sia una questione che tocca molti genitori.

Andiamo a esplorare insieme cosa si nasconde dietro questo comportamento.

Ragioni per cui tuo figlio non vuole farsi aiutare durante lo studio

1. Voglia e bisogno di autonomia

Dalla pre-adolescenza all’adolescenza, i ragazzi affrontano una fase di forte trasformazione ed iniziano a percepire sé stessi come “quasi adulti”, sentendo il bisogno di dimostrare che possono gestire le proprie sfide, come quelle scolastiche, senza interventi esterni.

Questo desiderio di autonomia è una fase naturale, che li aiuta a testare la propria indipendenza, sentirsi in controllo delle loro scelte e costruire la propria identità.

In questo percorso, il supporto dei genitori (o di altre figure adulte) può essere percepito come un’interferenza o un tentativo di limitarne la libertà.

Non è che non abbiano bisogno di supporto, ma desiderano poter prendere le proprie decisioni senza sentirsi “giudicati” o “controllati”.


Questo desiderio di autonomia solitamente è accompagnato anche da un calo d'attenzione verso i discorsi fatti dai genitori.


👉 Se ti sei mai chiesto perché a volte sembra che tuo figlio non ti ascolti, ho approfondito questo argomento in un altro articolo: Tuo figlio non ti ascolta? Ecco il perché e cosa puoi fare oggi stesso!”.
Ti consiglio di leggerlo per scoprire ulteriori strategie utili nella comunicazione con i ragazzi.

2. Percezione dell'aiuto come una sconfitta

In questo periodo così delicato della loro crescita, i ragazzi possono percepire l’aiuto come un segno di debolezza.


Chiedere aiuto può essere visto come una sconfitta, un'ammissione che non sono in grado di fare qualcosa da soli.


Questo sentimento può andare assieme alla paura del fallimento ed alla vergogna, e può toccare l’autostima del ragazzo, rendendo ancora più difficile accettare o cercare supporto.


La paura di sembrare incapaci può essere una barriera davvero difficile da superare.

3. Esperienze del passato

Un altro aspetto da considerare riguarda le esperienze negative che può aver vissuto nel passato.


Ad esempio, se in passato tuo figlio ha avuto un’esperienza negativa con un tutor o non si è sentito compreso, è probabile che ora associ qualsiasi proposta di aiuto a un ricordo spiacevole.


La paura di ripetere quell’esperienza può bloccarlo, anche se un nuovo approccio potrebbe realmente fare la differenza.

Ragazza adolescente che rifiuta l'aiuto di un genitore nello studio

Cosa fare se tuo figlio si rifiuta di farsi aiutare nello studio?

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserti utili.

1. Non entrare a gamba tesa sull'argomento

Evita di affrontare il tema in modo diretto e brusco.


Introduci l’argomento gradualmente, creando uno spazio in cui tuo figlio si senta libero di esprimersi senza la paura di essere giudicato o messo sotto pressione.

2. Trova un compromesso

Agganciandoci al punto precedente, parla con tuo figlio in modo calmo e aperto, cercando insieme una soluzione che soddisfi entrambi.


Questo lo aiuterà a sentirsi rispettato e a comprendere che il tuo obiettivo non è limitarlo, ma sostenerlo nel raggiungere i suoi traguardi.


Potreste redigere un contratto fra di voi in cui si definiscono degli obiettivi realistici che tuo figlio dovrà raggiungere entro un certo tempo e le “conseguenze” se questo non avverrà.


Ad esempio, potreste concordare che, se entro un mese non raggiungerà certi obiettivi scolastici, si prenderà in considerazione l’aiuto di un tutor.


Questo gli permetterà di sentirsi coinvolto nella decisione, di avere la possibilità di farcela da solo e di non percepire il supporto come un’imposizione.

Trovarti in situazioni simili è davvero una sfida: da un lato, vuoi rispettare l’autonomia di tuo figlio; dall’altro, senti la responsabilità di intervenire per evitare problemi scolastici.


È normale sentirsi in conflitto, ma ricorda che il dialogo aperto e la pazienza possono fare la differenza.

Accompagnarlo in questo percorso senza compromettere il rapporto di fiducia è la chiave per aiutarlo a crescere.

Un'ultima cosa importante: non sono una psicologa né una psichiatra, quindi i miei consigli si basano sulla mia esperienza e su quanto ho studiato.


Se la situazione ti preoccupa o senti che tuo figlio sta attraversando un momento di difficoltà che va oltre la normale fase adolescenziale, è sempre una buona idea rivolgersi a un professionista, che possa offrirti supporto specifico.


Fonti

Soenens B., et al. AUTONOMY IN ADOLESCENT DEVELOPMENT Towards conceptual clarity. Studies in adolescent development. 2017. ISBN: 9781138640634
Per leggere il libro clicca QUI

Monica Mossenta - Fondatrice di Strategie di Studio

Negli anni Monica ha affinato una precisa Strategia di Studio che le ha permesso di ottenere importantissimi traguardi tra cui un Dottorato di Ricerca in Nanotecnologie e diverse pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali.

Monica Mossenta - Strategie di Studio

Via G. Grandi 7, 33081, Aviano (PN)

P.iva 01941170936

Privacy policy

Cookie policy

Contatti

Termini e Condizioni

Copyright © 2024-2025 Monica Mossenta. Tutti i diritti riservati